venerdì 8 agosto 2014

SCOPERTO UN INASPETTATO ORNITISCHIO DEL GIURASSICO IN VENEZUELA: LAQUINTASAURA VENEZUELAE

Strati rocciosi della formazione rocciosa "La Quinta"- Venezuela

Una nuova specie di dinosauro ornitischio di piccole dimensioni è stato rinvenuto per la prima volta in Venezuela. 

La recente scoperta inserisce nel grande puzzle della paleontologia un altra tessera nella storia evolutiva di questi dinosauri bipedi. Il nuovo dinosauro è stato chiamato Laquintasaura venezuelae. Il genere Laquintasaura significa "lucertola di La Quinta", ovvero la formazione rocciosa sedimentaria delle Ande dove il rettile è stato scoperto, la specie venezuelae è stata data in onore al Venezuela, stato in cui per la prima volta è stato rinvenuto un dinosauro. 




I primi esemplari sono stati dissotterrati nei primi anni 1990 da Marcelo Sánchez-Villagra e dai suoi collaboratori, ricavandone moltissimo materiale di studio con centinaia di singole ossa. Però lo studio sistematico è iniziato quando il ricercatore è entrato nello staff del Museo di Storia Naturale di Londra a metà degli anni 2000. Ma appena nel 2014 il team composto da P. M. Barret, R. J Butler, R. Mundil, T.M. Scheyer R. B. Irmis e lo stesso M. Sánchez-Villagra ha pubblicato questo studio su Proceedings of the Royal Society B che va ad accrescere quel poco che si conosceva sugli ornitischi del Giurassico inferiore.

Laquintasaura venezuelae rappresentato da M. Witton
Era un piccolo dinosauro bipede lungo all'incirca 1 metro. E' stato classificato in base al ritrovamento di ben 4 individui fossilizzati negli stessi strati rocciosi. Osservandone i denti, lunghi, sottili e leggermente ricurvi i paleontologi hanno ipotizzato che questa specie primitiva fosse onnivora, ovvero che non fossero utilizzati soltanto per nutrirsi di piante ma anche di piccoli animali, come gli insetti (il disegno del paleoartista Mark Witton infatti rappresenta il dinosauro mentre preda un insetto).


Sezione ossea
Sui reperti fossili rinvenuti è stato eseguito anche uno studio istologico, cioè un'indagine su una sezione ossea degli individui. Sorprendentemente sono stati identificati un individuo più piccolo di circa 3 anni e uno più grande di 10-12 anni di età. Questo potrebbe significare che questi dinosauri si spostassero in piccoli branchi multigenerazionali, quindi vivessero in strutture sociali composte da esemplari di diverse età.

L'età dei bonebed  è stata stimata essere di 200,9 milioni di anni fa. La datazione è avvenuta con i radioisotopi sulla base di un'analisi dei cristalli di zircone detritici trovati in associazione diretta con i campioni fossili raccolti. Ciò pone la deposizione delle rocce entro 1 milione di anni dall'evento dell'estinzione della fine del Triassico; indica forse che questi ornitischi potrebbero aver attraversato l'estinzione relativamente indenni o che siano regrediti rapidamente dopo l'estinzione o ancora che abbiano avuto una diversificazione ulteriore prima non possibile a causa di altri dinosauri concorrenti o predatori.

La scoperta risulta molto importante anche perchè finora si pensava che i dinosauri le zone equatoriali fossero inospitali per i dinosauri. Tuttavia le piante fossili rinvenute nella stessa zona e il Laquintosaura fanno ipotizzare che questi rettili potessero sostenere tale clima equatoriale, almeno per una parte dell'anno. Le rocce della formazione "La Quinta" indicano ambienti semiaridi, ma anche ambienti paludosi, pertanto il clima sarebbe stato caldo ma la quantità d'acqua sarebbe variata nel tempo. Inoltre tra le centinaia di reperti fossili sono stati identificati anche un paio di denti di un dinosauro carnivoro, che aspettano una loro determinazione in futuro.

Questa scoperta fornisce ulteriori evidenze sul gruppo degli ornitischi, molto rari e scarsamente rappresentati nelle testimonianze fossili del Giurassico inferiore. Apre altresì, una nuova finestra sulla loro distribuzione paleogeografica all'inizio del Mesozoico e sulla loro evoluzione, contribuendo a comprendere maggiormente la loro radiazione nel Giurassico e nel Cretacico.


Link del paleontologo Paul M. Barret

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