giovedì 22 agosto 2013

IMAGING 3D PER DEFINIRE I CONODONTI

Clydagnathus windsorensis
Per molto tempo i fossili chiamati "conodonti" sono stati un mistero per tutti i paleontologi del mondo. Di questo gruppo di animali, vissuti dal Cambriano superiore al Triassico superiore si ritrovavano fossili unicamente degli elementi ossei riconducibili probabilmente ai loro denti. Nulla si sapeva della struttura del loro organismo, fino alla grande scoperta nel 1983 in un giacimento del Carbonifero in Scozia. Venne rinvenuto un esemplare completo in connessione anatomica con l'apparato dentale intatto. Gli fu dato il nome scientifico di Clydagnathus windsorensis e si scoprì che l'animale al quale si riferivano i resti ossei chiamati "conodonti" aveva una testa bulbosa con un corpo vermiforme. Attualmente vengono considerati vertebrati molto primitivi, vicini alle lamprede ma più evoluti. Essendo molto abbondanti come fossili nelle rocce sono da sempre usati con successo in Stratigrafia allo scopo di datare gli strati rocciosi sedimentari. 
Ma poco si conosce ancora oggi sulla loro ecologia. Tuttavia i ricercatori dell'Universitá di Bristol e Birmingham in Inghilterra hanno progredito con le ricerche sul gruppo di queste strutture dei "conodonti" individuando con la tomografia computerizzata i modi in cui i conodonti utilizzavano queste strutture dentali. 
Hanno preso in considerazione i resti dentali della specie Panderodus acostatus e hanno generato da ogni esemplare dei dati tomografici ad alta risoluzione.  Hanno sezionato digitalmente le strutture dei "conodonti" per poi manipolarli virtualmente con le immagini in 3D scoprendo che era possibile caratterizzare i cambiamenti nelle proprietà fisiche dei denti mettendoli in relazione con la forma di ogni singolo elemento. In questo modo hanno scoperto che i diversi tipi di denti venivano utilizzati con ruoli diversi. Un gruppo di elementi a sezione circolare avevano il ruolo di tenere la preda, mentre un altro gruppo di elementi più stretti e di colore piu nitido avevano la capacità di tagliare. Ancora però, non si conosce il modo in cui questi denti erano ancorati al corpo, se per esempio su un tessuto morbido o osseo.
Questo studio non ha soltanto implicazioni sulle funzioni degli elementi dei "conodonti", ma delinea un nuova tecnica di indagine morfologica in 3D che potrebbe essere utilizzata in maniera analoga ad altri vertebrati e invertebrati.

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